HACCP e STANDARD VOLONTARI

L'HACCP (acronimo dall'inglese Hazard Analysis and Critical Control Points, in italiano Analisi dei Pericoli e Controllo dei Punti Critici) è un insieme di procedure, mirate a garantire la salubrità degli alimenti, basate sulla prevenzione anziché l'analisi del prodotto finito.

Standard di Certificazione Volontari

Affrontare un percorso di certificazione è tutt'altro che una cosa semplice.
La realtà dei fatti è che oggigiorno, se si vuole lavorare con Clienti di una certa dimensione piuttosto che la GDO, possedere i requisiti richiesti da questi Standard è imprescindibile.

UNI/EN/ISO

CERTIFICATORE PRIMA E SECONDA PARTE

Sono certificatore di prima e seconda parte qualificato con CSQA per gli standard ISO17021 e ISO 19011.

ISO9001

La norma ISO 9001 Sistemi di gestione per la qualità - Requisiti definisce i requisiti di un sistema di gestione per la qualità per un'organizzazione. I requisiti espressi sono di carattere generale e possono essere implementati da ogni tipo di organizzazione; ultima revisione nel settembre 2015 (ISO 9001:2015).

La ISO 9001 è la norma di riferimento per un'organizzazione che intenda pianificare, attuare, monitorare e migliorare sia i processi operativi che quelli di supporto, progettando e implementando il sistema di gestione qualità come mezzo per raggiungere gli obiettivi. Il cliente e la sua soddisfazione sono al centro della ISO 9001; ogni attività, applicazione e monitoraggio delle attività/processi è infatti volta a determinare il massimo soddisfacimento del cliente (e, se applicabile, utilizzatore finale). Le fasi di applicazione della norma partono dalla definizione delle procedure e registrazioni per ogni singolo processo o macro processo identificato all'interno dell'organizzazione aziendale.

Si passa attraverso tutte le aree dell'organizzazione che comprendono:

- direzione aziendale
- pianificazione
- risorse umane
- marketing
- progettazione e sviluppo del prodotto o servizio
- vendita
- approvvigionamento
- produzione[6] o erogazione
- logistica
- installazione
- assistenza (post vendita)

Il tutto con una attenta analisi delle opportunità aziendali, della definizione della missione e della visione aziendale espressa attraverso la politica della qualità. Un attento controllo commisurato alla realtà aziendale è effettuato sulla gestione delle risorse umane e strumentali.

In particolare, nel caso dei fornitori, è molto utile fare riferimento alla ISO 10005 che individua le linee guida per la definizione del piano di qualità, utile strumento che ogni fornitore dovrebbe adottare per dimostrare come intende garantire le clausole contrattuali nei confronti del cliente. Infatti il piano di qualità può essere considerato un sottoinsieme del sistema qualità di un'azienda che, pur non avendo la certificazione ISO 9001, intende esplicitare nei confronti del cliente le regole di comportamento del proprio sistema.

Dal punto di vista dell'azienda cliente pretendere il piano di qualità in riferimento al contratto è il primo passo logico necessario per capire come il fornitore gestisce il contratto.

In Italia e in Europa si sta diffondendo notevolmente con incrementi annui considerevoli. Per alcuni settori e in relazione ai concorsi pubblici (appalti e bandi di gara) la certificazione ISO 9001 è obbligatoria.

ISO 14000

La sigla ISO 14000 identifica una serie di norme tecniche relative alla gestione ambientale delle organizzazioni, stabilite dall'Organizzazione Internazionale di Standardizzazione (ISO).

Tra queste norme rientra anche la ISO 14001, che stabilisce i requisiti di un sistema di gestione ambientale.

ISO 22000

Lo standard ISO 22000 in Italia UNI EN ISO 22000 Sistemi di gestione per la sicurezza alimentare - Requisiti per qualsiasi organizzazione nella filiera alimentare, nel testo ISO Food safety management systems — Requirements for any organization in the food chain, è uno standard applicato su base volontaria dagli operatori del settore alimentare. È stato pubblicato al fine di armonizzare gli standard (nazionali e internazionali) preesistenti in materia di sicurezza alimentare e analisi dei rischi e controllo dei punti critici (HACCP).

Lo standard è basato sui principi dell'HACCP definiti dal Codex Alimentarius, ed è allineato con i precedenti ISO 9000 e ISO 14000. Può essere adottato da tutti gli operatori della filiera alimentare, non solo direttamente coinvolti nel processo di produzione degli alimenti, ma anche indirettamente coinvolti (es. produttori di imballaggi, servizi di pulizia e derattizzazione, ecc.). Ogni singolo anello nella catena di produzione è responsabile dell'applicazione dello standard, che non è volto alla certificazione dell'intera filiera.

Sebbene non sia obbligatorio, questo standard si pone come punto di riferimento per gli operatori per l'applicazione dei regolamenti comunitari in materia di igiene e sicurezza alimentare. È lo standard base per la certificazione volontaria di un FSM (sistema di gestione per la sicurezza alimentare).

IFS

L’International Featured Standard (IFS) consiste in un sistema di controllo unificato dei sistemi di qualità e sicurezza, applicato a tutti i livelli della produzione, confezionamento e distribuzione di alimenti, comprendente anche attività di intermediazione, commercializzazione e importazione di prodotti alimentari. Si tratta di uno standard di audit, creato nel 2003, che si basa sulla norma ISO 9001 e sul sistema HACCP. È simile allo standard ISO 22000, che si occupa della gestione della sicurezza alimentare.

IFS ha iniziato con la pubblicazione dell'IFS Food (standard che audita i prodotti e i processi di produzione di alimenti) e poi ha sviluppato ulteriori standard, tra i quali: IFS logistics, che si applica alle aziende di logistica che si occupano di attività di trasporto, stoccaggio e distribuzione, IFS broker, che è lo standard per l'audit della conformità del servizio di intermediazione, commercializzazione e importazione di prodotti.

La versione 3 dell'IFS Food è stata sviluppata da HDE (Deutscher Einzelhandelsverband)- Federazione Tedesca dei Distributori - e lanciata nel 2003. Nel 2004, è stata sviluppata una versione aggiornata e introdotta in collaborazione con FCD - Fédération des Entreprises du Commerce et de la Distribution. Negli anni successivi anche le associazioni di distributori italiani hanno mostrato un certo interesse all'IFS e la versione 5, introdotta nel 1º gennaio 2008, costituisce infatti una sorta di collaborazione di tre federazioni di distributori provenienti dalla Germania, Francia e Italia.

Il 18 aprile 2023 IFS ha pubblicato la versione 8 dello standard; l'aggiornamento consente di allineare lo standard al nuovo Codex Alimentarius e alla norma ISO 22003-2.

FSMA

Il Regolamento definitivo normato della FDA prende il nome di Food Safety Modernization Act (FSMA), il nuovo pacchetto normativo entrato in vigore da settembre 2016 obbliga tutti gli operatori del settore alimentare (USA e non) che producono, manipolano, detengono / stoccano prodotti destinati al mercato statunitense ad adottare un sistema di gestione della sicurezza alimentare in linea con quanto definito dai nuovi regolamenti sui controlli preventivi degli alimenti.

La FDA ha finalizzato sette regolamenti principali per implementare il FSMA, riconoscendo che garantire la sicurezza dei prodotti alimentari è una responsabilità condivisa nella catena di approvvigionamento globale sia per gli alimenti destinati al consumo umano che per quello animale. Il pacchetto normativo FSMA è stato progettato per rendere chiare le azioni specifiche che devono essere intraprese in ciascuno di questi punti per prevenire la contaminazione.

Nello specifico la normativa prevede che le strutture alimentari nazionali ed estere che sono tenute a registrarsi con la sezione 415 del Food, Drug, & Cosmetic Act devono rispettare i requisiti per i controlli preventivi basati sul rischio imposti dalla FDA Food Safety Modernization Act (FSMA) e dalle nuove buone pratiche di lavorazione (CGMP). È importante sottolineare che l’applicabilità delle CGMP non dipende dal fatto che una struttura sia tenuta a registrarsi.

Questa regola, che è diventata definitiva nel settembre 2015, richiede che le strutture alimentari dispongano di un piano di sicurezza alimentare che includa un’analisi dei pericoli e controlli preventivi basati sul rischio per ridurre al minimo o prevenire i pericoli identificati.

Chi è soggetto alla normativa di FSMA?

Questo pacchetto di norme è il risultato di un’ampia campagna di sensibilizzazione che la FDA ha diretto verso l’industria alimentare e le associazioni dei consumatori che è l’autorità competente e di controllo, ne consegue che le aziende che non rientrano nell’ambito della giurisdizione FDA, ad esempio perché sotto controllo di USDA, non sono soggette ai regolamenti afferenti al FSMA

Le aziende che rientrano quindi sono soggette alla Formazione ufficiale e redazione del Food safety Plan e di tutti gli altri documenti che compongono il Food Safety System e che verranno verificati oltre che dalla FDA anche dall’Importer che deve conformarsi al Regolamento Foreign Suppliers Verification Program (FSVP).

Cos’è un FSVP?

È un programma che gli importatori coperti dal regolamento devono applicare per verificare che i loro fornitori stranieri stiano producendo alimenti in modo da fornire lo stesso livello di protezione della salute pubblica dei controlli preventivi o regolamenti di sicurezza dei prodotti, se necessario, e garantire che gli alimenti del fornitore non siano adulterati e non siano marchiati in modo errato nel rispetto dell’etichettatura sugli allergeni.

Gli importatori sono responsabili di azioni che includono (e sono spiegate di seguito):

Determinazione di pericoli conosciuti e ragionevolmente prevedibili con ciascun alimento;
Valutazione del rischio connesso ad un alimento, in base all’analisi dei pericoli e alla prestazione del fornitore straniero:
Utilizzo di quella valutazione del rischio connesso ad un alimento importato e la prestazione del fornitore per approvare i fornitori e determinare le adeguate attività di verifica del fornitore;
Esecuzione delle attività di verifica del fornitore;
Esecuzione delle azioni correttive
Gli importatori devono stabilire e osservare le procedure scritte per garantire che importano alimenti solo da fornitori esteri approvati in base ad una valutazione del rischio connesso all’alimento importato e alla prestazione del fornitore o, se necessario temporaneamente, da fornitori non approvati i cui alimenti sono soggetti ad adeguate attività di verifica prima di essere importati.
Gli importatori sono tenuti a sviluppare, mantenere e osservare un FSVP per ogni alimento portato negli Stati Uniti e il fornitore straniero di quegli alimenti. Se l’importatore ottiene un determinato alimento da alcuni fornitori, un FSVP separato sarebbe necessario per ognuno di questi fornitori.
Determinati importatori che sono anche produttori sono tenuti a conformarsi alla maggior partedei requisiti FSVP se:
– sono conformi ai requisiti del programma dedicati alla gestione ai sensi delle regole di
controllo preventive;
– applicano controlli preventivi per i pericoli connessi ad alimenti ai sensi dei requisiti
nelle regole dei controlli preventivi; oppure
– non sono tenuti ad applicare controlli preventivi ai sensi di questi regolamenti in
determinate circostanze. Esempi di tali circostanze comprendono circostanze in cui il tipo di alimento (ad esempio i chicchi di caffè) non può essere consumato senza l’applicazione di un controllo preventivo, o se il cliente ridurrà o preverrà in modo significativo pericoli e saranno conformi ai requisiti per divulgazioni e garanzie scritte.

La valutazione del rischio posto dall’alimento importato e la prestazione del fornitore devono essere rivalutate almeno ogni tre anni o se sono vengono alla luce nuove informazioni relative ad un potenziale pericolo o alla prestazione del fornitore estero.
Gli importatori non sono tenuti a valutare gli alimenti e il fornitore o condurre attività di verifica se ricevono adeguate garanzie che un’entità successiva nella catena di distribuzione, come ad esempio il cliente dell’importatore, sta lavorando gli alimenti per sicurezza alimentare ai sensi dei requisiti applicabili. Gli importatori devono inoltre divulgare documenti che accompagnano gli alimenti sul fatto che gli alimenti non sono lavorati per controllare il pericolo identificato.